CI VUOLE TEMPO La Tesla Model 3 in Italia si farà attendere, questo è certo. Un po' di più dopo i ritardi nella produzione recentemente annunciati: 260 esemplari a fronte dei 1.500 previsti per settembre. Un problema facilmente prevedibile per un'azienda da 80.000 auto l'anno (2016) ritrovatasi con circa 180.000 ordini il giorno dopo l'annuncio del suo modello più economico: la Model 3, appunto. Che però potrebbe essere l'auto del decennio, quindi mese più mese meno non fa la differenza.
DI MODA O DI MASSA? La aspettiamo comunque entro il 2018. Se sarà effettivamente un'auto così dirompente, molto dipenderà dalla capacità di Tesla di assecondare la domanda, potenzialmente un boost per il mercato dell'auto elettrica. Una domanda già alta per gli standard di Tesla, altissima nelle aspettative di Musk (500 mila ordini entro il 2018 per tutte le Tesla) e quantomeno promettente per gli analisti di Morgan Stanley: secondo loro, infatti, ci saranno circa 32 milioni di Tesla in giro per il mondo nel 2040. Perciò Tesla costruirà altre due Gigafactory sul modello di quella californiana, una a Buffalo e l'altra in Europa. Sfornando batterie a spron battuto.
QUANTO COSTA Negli USA, la Tesla Model 3 parte da 35.000 dollari ma costa ancora meno grazie agli incentivi. Tradurre il prezzo in euro è un po' difficile: di sicuro non sarà basso quanto quello americano, per quanto largamente più abbordabile rispetto a quello di una Model S, auto più grande e più performante.
UN PO' DI NUMERI La Tesla Model 3, di dimensioni leggermente più generose di una BMW Serie 3 (469x193x140 con un passo di 287 centimetri) è comunque una cinque posti vera con un bagagliaio di 425 litri. Ne esistono due tipi: una con un'autonomia di circa 350 chilometri, capace, in mezz'ora di ricarica, di ripristinarne circa 200; l'altra con una batteria capace di coprire – a detta della Casa – 500 km con un ciclo. Tra le due c'è una differenza anche nelle prestazioni: 0-100 in 5,6'' contro 5,1'', 210 km/h di velocità massima contro 225. In futuro potrebbe aggiungersi una versione a trazione integrale.
COM'É E' il modello “pop”, ma pur sempre una Tesla in tutto e per tutto. A partire dal design esterno immediatamente riconoscibile, minimalista e pulito. La carrozzeria ha superfici lisce e semplici, fatte apposta per accarezzare l'aria: lo dice anche il Cx, fermo a 0,23. Gli interni sono tanto essenziali quanto high tech. Colpisce il grande schermo touch da 15 pollici sospeso sulla consolle centrale, unica interfaccia tra auto e pilota. E fa specie anche il volante multifunzione, che ha due due rotelle nelle razze per impartire i comandi. Strano ma figo.
IQ Si potrà personalizzare con dei pacchetti, per rendere l'ambiente più lussuoso. Ovviamente a un certo prezzo. Quel che si rischia di sottovalutare, però, è la quantità di tecnologia di cui la Model 3 dispone, perlopiù nascosta; a cominciare dall'autopilot con sette telecamere, radar e 12 sensori a ultrasuoni. Anche qui bisognerà mettere mano al portafoglio, con un occhio alla lista degli optional, per sfruttare al massimo il potenziale della Tesla Model 3 in materia di guida autonoma.
Ma la Mercedes Benz ...risponde .... :
Lo stabilimento Mercedes-Benz di Sindelfingen produrrà i modelli elettrici del marchio EQ, diventando così il centro di competenza per le vetture elettriche a batteria del segmento superiore e di lusso. I futuri modelli EQ saranno integrati nella produzione di serie degli attuali stabilimenti Mercedes-Benz nei quattro continenti. Le nuove elettriche si baseranno su un’architettura appositamente sviluppata per i sistemi di alimentazione elettrica a batteria, che si distingue per un elevato grado di scalabilità da ogni punto di vista oltre ad essere utilizzabile trasversalmente per più modelli.
La scelta del centro della rete produttiva cui affidare altri modelli EQ dipenderà dalla richiesta del mercato.
Tutti e tre i centri tedeschi che realizzano autovetture rivestono così un ruolo chiave per la mobilità elettrica nella rete globale. Gli stabilimenti di Brema, Rastatt e Sindelfingen vantano infatti buona competitività sia per quanto riguarda il portafoglio di prodotti, sia per la capacità di innovazione offrendo nel contempo al personale ottime prospettive per il futuro.
“Mercedes-Benz Cars prosegue l’offensiva elettrica all’interno della rete mondiale. In questo modo sfruttiamo in modo ottimale le possibilità offerte dall’elettromobilità, limitando nel contempo sensibilmente gli investimenti necessari. Fin dall’inizio abbiamo investito a livello globale nella flessibilità e nell’equipaggiamento tecnico con le soluzioni avveniristiche dell’industria 4.0. Ora sono quattro i centri di competenza dediti alla produzione di modelli elettrici, nello specifico Brema, Rastatt, Sindelfingen e lo stabilimento smart di Hambach”, a dichiarato Markus Schäfer, Membro del Divisional Board di Mercedes-Benz Cars
Detto questo per onestà... !!!
anch'io come djlight .... sarei non tentato come lui ... ma il futuro o elettrico o a idrogeno ( BMW in primis .. ) ancora più pulito ...ma anche pericoloso..... , e mi ripeto " secondo me non siamo ancora pronti ... spero di sbagliami ....
Ahh ehhh ... si NordKapp ricordo ... la storia del Turchino ...... e perchè non tirare giù i giovi , la scofferra , creto , ecc. , sai che l'inquinamento ambientale non ve ne sarebbe più.....
Rispondendo a Djlight ,se si ha la fortuna di abitare i casa singola si può prendere in considerazione i pannelli fotovoltaici ... e si diventa anche produttori d'energia .... ma i costi dell'impianto si ammortizzano in 10 anni ... da valutare .... ciaoo