Raid Roma, tre anni da Far West
Abitanti del quartiere: qui solo risse
"Da tre anni non si dorme più, tutte le sere confusione, musica e botte. Qui c'è il Far West. Dopo le 21 non usciamo di casa, sembra di non essere a Roma, sono tutti extracomunitari e senza permesso di soggiorno". Questo il clima avvelenato tra le cause scatenanti del raid punitivo organizzato da una banda di italiani in una birreria, frequentata solo da immigrati. Il bilancio è di tre feriti: locale distrutto.
Si è trattato di una vera e propria spedizione punitiva, con una trentina di ragazzi, alcuni a volto coperto, che arriva con mazze e spranghe, assalta il bar dei romeni e lo mette ''a ferro e fuoco''. I giovani, tutti italiani, feriscono un paio di extracomunitari e si allontanano spaccando qualche vetrina e gettando le mazze insanguinate nei contenitori porta rifiuti.
Un episodio che pare essere frutto di una situazione di malessere che si è col tempo incancrenita. Se il proprietario e il gestore della birreria assaltata sono italiani, la frequentazione è esclusivamente composta da extracomunitari, in particolare romeni e polacchi. Un luogo da circa tre anni incubo di molti residenti, primi fra tutti i condomini del palazzo di quattro piano alla base del quale si trovava, al civico 34 di via Monte della Capre a Roma. Si lamentano la musica ad altissimo volume fino alle 4 del mattino, forti consumi di alcolici e quindi tanti ubriachi in giro, auto parcheggiate in mezzo alla strada, frequenti risse, qualche volta terminate con colpi di coltello, qualche altra di pistola.
''Qui gli stranieri siamo noi, questa zona e' diventata un porcile", dice un condomino. "Da tre anni non si dorme più, tutte le sere confusione, musica e botte". "Qui c'è il FarWest. Dopo le 21 non usciamo di casa, sembra di non essere a Roma", dice una donna del quartiere. Lamy, della Guyana francese, da anni al Trullo dove sono nati i suoi tre figli, in regola e apprezzato dai vicini, concorda sulla pericolosità sociale: ''Passavo davanti al bar sempre con una certa inquietudine, spesso ti provocavano e poteva finire male''.
La zona del Trullo non è sempre stata così, ricordano. A lungo è stata presa ad esempio di integrazione tra italiani e le tante comunità straniere venute ad abitarci. Ora però il clima è da guerriglia. Con le sue vittime.
Fonte:Tgcom