Scusate, una cosa è parlare di crisi che c'è in Italia, a cui mi riferivo in parte, ed un'altra quella in tutto il mondo. Mi trovo d'accordo con alcune considerazione di Caporesito, Alessandrog per quello che dici dovremmo aprire un secondo topic, dispostissimo a parlarne
Innanzitutto, anche se non ci credete, essere in Italia o Francia o Germania è un vantaggio non da poco rispetto ad abitare in UK o Irlanda, Spagna o Russia tralasciando staterelli come Islanda o Baltici; ora mentre in Italia si continua a piangere da decenni (i francesi sono sulla stessa lunghezza d'onda ed i tedeschi dopo che si son presi la DDR, han visto che raddrizzarla, costa sangue, soldi e ..... son lontani dalla meta), loro fino all'anno scorso erano in pieno boom (per la Russia sapete benissimo che si fregavano le mani col barile di petrolio ai massimi storici la scorsa estate, mentre ora sono in grave crisi), si era arrivati a dei livelli di guadagno impossibili normalmente, in Irlanda nel giro di 2-3 anni il valore di un immobile si raddoppiava, quindi si entrava nell'ordine di idee che tutto fosse possibile perchè reale ...... in queste nazioni si è passati nel giro di qualche settimana dal boom alla crisi con problemi molto gravi.
Per il resto bisogna considerare che le attuali economie dei Paesi sviluppati sono tutte legate in maniera piuttosto intensa; se la crisi economica del Sol Levante che va avanti da qualche anno è un problema interno, quando la crisi ha colpito gli USA ed alcune nazioni ad essa collegate, è chiaro che poi si è riversato in tutto il mondo; poi ogni nazione ha le sue particolarità, parlare male delle banche e delle assicurazioni italiane a confronto di alcune realtà straniere (in UK assicurare un' auto con la Kasko, ha un prezzo 1/3 di quello italiano, e lo stipendio è nettamente superiore ...... poi però se non si è proprietari di casa, l'affitto ha costi astronomici) è anche dovuto ai costi che ci sono in Italia, per esempio sulla RC auto ci sono più furbetti da noi che in UK, altrimenti le assicurazioni straniere entrerebbero con cifre facilmente immaginabili; per le banche idem, non crediate che all'estero ti diano soldi appena entri a registrare un conto corrente, in Italia abbiamo avuto il Banco Ambrosiano e ci è bastato.
Ovviamente essendo in un periodo di recessione, il problema si autoalimenta al contrario, ovvero si cerca di fare lo stesso lavoro con meno persone; si entra quindi in un circolo vizioso in cui è difficile uscirne in tempi brevi.