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AUTO Elettrica

Auto elettrica: favorevole oltre il 70% degli italiani

Un sondaggio rileva che gli italiani sono propensi all'acquisto di un'auto elettrica.



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L'auto elettrica piace, ma il suo costo è troppo elevato e non ha un'autonomia sufficiente a lunghi tragitti. Questa la riposta di massima data da 13.000 automobilisti di 17 Paesi europei intervistati dalla Deloitte nell'ambito del "Global e-vehicles survey" e presentato a Roma in occasione di H2Roma, l'evento dedicato alla mobilità a emissioni zero.
Analizzando solo le risposte degli italiani emerge che una percentuale tra il 71 e l'85% degli automobilisti prenderebbe in considerazione l'acquisto di un'auto a batteria, che svincolerebbe dalla sosta per far benzina, che sta diventando sempre più cara.
Presentato anche il 7° sondaggio sull'Auto elettrica 2011, che ha visto l'invio di un questionario a 1.050 concessionari italiani, 279 dei quali hanno risposto. Oggetto, naturalmente, la mobilità a emissioni zero. Il 48,8% dei dealer italiani ritiene che nel 2016 questo tipo di vetture saranno ancora meno dell'1% del venduto o del circolante. Il 43,94% pensa che invece questa percentuale possa essere compresa tra il 2 e il 5% e solo un ottimistico (o magari realistico) 7,58% ha l'opinione che saranno oltre il 5%.
C'è poi un 55,2% dei dealer che pensa che il questo segmento possa rappresentare un'opportunità per aumentare il fatturato e per recuperare quegli utili che, dalla fine degli ecoincentivi 18 mesi fa, sono venuti ad assottigliarsi al punto che un dealer su 5 sarebbe a rischio chiusura. Il 27,48%, invece, ha valutato in questi veicoli una buona fonte di business soprattutto per quanto riguarda il postvendita.
Tra i concessionari, comunque, a beneficiare dell'elettrificazione saranno i punti vendita Renault, Toyota e Nissan, già all'avanguardia per quanto riguarda la produzione di emissioni zero: la prima con la gamma Z.E., la seconda con la ibrida Prius (le ibride sembrano essere il futuro) e la terza con la Leaf, da quasi un anno venduta negli Stati Uniti e ora in arrivo anche in Italia.
E i clienti? "Non chiedono mai informazioni su queste vetture, come se le ignorassero" spiega un dealer. In effetti - nonostante la percentuale citata all'inizio - circa il 95% dei concessionari intervistati ha detto che sono "pochi" o "nessuno" i clienti che domandano delucidazioni sulle auto a batteria.
 
Mah in italia siamo un po troppo romantici , penso che le auto elettriche attecchiranno prima all'estero dove fanno un uso dell'auto più " freddo "
qui da noi amiamo ancora troppo il rombo ,( ci girano le scatole perfino se ci propongono un 3 cilindri )ad es il cambio automatico ( in francia e all'estero in generale quanto o più che manuali ) qui da noi sta piacendo si ; ma troppi ancora amano smanettare......
 
L’auto elettrica piace solo alle aziende (finora)

Pubblicato alle 18:13 in:
I veicoli a batteria non sfondano tra i privati. L’obiettivo di convertire “alle pile” il 10% dei veicoli circolanti entro il 2020 dipenderà dalle imprese.
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I PRIVATI STANNO ALLA LARGA - Una cosa bisogna ammetterla: non è che, fuori dalle concessionarie, ci sia la fila per acquistare un’auto elettrica. I clienti sono per lo più aziende e i privati se ne tengono ancora lontani. La stessa PSA Peugeot Citroën, che con la 100% elettrica iOn (nella foto sopra un particolare) detiene quasi un terzo del mercato, ha ammesso che gran parte delle vetture sono andate a colossi come General Electric, Électricité de France, GDF Suez, Deutsche Bank e Airbus. E così è anche per le varie Citroën C-Zero e Chevrolet Volt.

ANCORA TROPPI PUNTI DEBOLI - I problemi, come sottolinea il quotidiano la Repubblica, sono sempre gli stessi: mancano le colonnine di ricarica, mentre l’autonomia con un “pieno” d’elettricità è ancora troppo bassa (sui 130-140 km). A questo, si aggiungono gli alti costi: per noleggiare un’elettrica ci possono volere anche 500 euro al mese, per comprarne una si arriva a 35.000. Con l’eccezione della futura Smart ED, in consegna a primavera: per lei, di euro ne serviranno solo 19.900, ma poi si dovrà pagare 54 euro al mese per noleggiare la batteria (leggi qui la news).

OBIETTIVI AMBIZIOSI? - L’obiettivo dei costruttori, che contano di arrivare, fra ibrido ed elettrico, al 10% dei veicoli in circolazione entro il 2020, è raggiungibile solo corteggiando le aziende. Secondo l’annuale Global Automotive Survey, condotto dalla Kpmg sulla base delle interviste a duecento top manager di tutto il mondo, la diffusione della propulsione ibrida ed elettrica sarà molto graduale. Soprattutto in Europa, Brasile, India e Stati Uniti: gli alti dirigenti residenti in questi paesi sono concordi nel ritenere che, dalle loro parti, nel 2026 la percentuale di veicoli elettrici e soprattutto ibridi non supererà il 6-10% del totale. Una quota che, secondo i loro colleghi dagli occhi a mandorla, arriverà all’11-15% in Cina (tra 4,1 e 5,6 milioni di veicoli in tutto) e addirittura al 25% in Giappone (1,4 milioni).
 
Auto elettriche: in futuro batterie al litio-aria

Dall’Ibm la soluzione per aumentare l’autonomia degli accumulatori al litio: consentiranno di fare 800 chilometri con una carica.



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La breve durata delle batterie agli ioni di litio è uno degli ostacoli alla diffusione dei veicoli elettrici che le utilizzano nell'alimentazione. Sembra che l'Ibm, azienda statunitense leader nel campo informatico, abbia trovato una soluzione a questo problema grazie agli studi portati avanti dal progetto Battery500 Project.
I nuovi accumulatori di energia andranno ad aria: se infatti le batterie al litio tradizionali contengono ossidi di metallo nell'elettrodo positivo, le celle della loro evoluzione sfrutteranno il carbonio, che a contatto con l'ossigeno produce corrente elettrica. La densità energetica generata, secondo le previsioni, potrebbe essere fino a 1.000 volte maggiore di quella degli attuali accumulatori.
Per i tecnici Ibm, le batterie litio-aria saranno in grado di consentire ai veicoli elettrici un'autonomia di 800 chilometri circa per ogni carica. La nascita dei primi prototipi è prevista entro il 2013, ma per la diffusione sul mercato bisognerà aspettare il 2020. Tra gli inconvenienti tecnologici cui porre rimedio prima di commercializzare i nuovi accumulatori c'è l'instabilità chimica delle celle litio-aria, che potrebbe essere risolto grazie a un nuovo solvente elettrolitico in grado di ridurre la dispersione energetica.
 
Auto elettrica: un'opportunità per l’Italia

Il ministro Clini ha sottolineato quanto l’auto elettrica potrebbe essere un’opportunità per l’Italia.





Fiat Multipla »


Nissan Leaf nuove immagin »


Peugeot iOn »



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Palazzo Reale di Milano ha ospitato il convegno intitolato "L'auto elettrica ama il green" e organizzato dall'Assessorato alla mobilità e ambiente del comune lombardo insieme ad Asso Energie Future. Vi ha partecipato anche Corrado Clini, Ministro dell'Ambiente, che non ha perso l'occasione per esprimere i suoi giudizi sulle auto elettriche.
"Le grandi Case europee stanno investendo molto in questo settore - ha dichiarato Clini - perché l'auto elettrica sta diventando un prodotto significativo. Confido che anche l'Italia riesca ad esprimere la sua capacità produttiva in questo campo, sperando che l'auto elettrica italiana non faccia la fine del fotovoltaico: siamo diventati importatori di queste tecnologie, anziché cogliere l'occasione degli incentivi statali per stimolare la produzione nazionale".
Clini ha poi ricordato l'importanza di una grande industria italiana, la Magneti Marelli, "Che avrebbe tantissimo da dare per la mobilità elettrica ma è sottoutilizzata e sottovalutata". Per il Ministro, anche la Fiat avrebbe un ruolo fondamentale nella scalata italiana all'auto elettrica. "In passato - ha ricordato Clini - Fiat ha prodotto una Multipla ibrida, dotata di tecnologia raffinata ed efficiente, con un controllo elettronico più sofisticato della Toyota Prius. Il Parlamento votò anche per gli incentivi al 60% sui costi di produzione ma al Lingotto decisero di interromperne la produzione".
La Multipla Hybrid Power, tanto per rinfrescarsi la memoria, funzionava ad elettricità e a benzina. Sfruttando il lavoro congiunto del propulsore termico e di quello elettrico raggiungeva la velocità massima di oltre 155 km/h e i 400 km di autonomia. Poteva anche funzionare in modalità 100% elettrica con 80 km/h di velocità massima e un'autonomia superiore agli 80 km. Un sistema elettronico gestiva i due propulsori: il 1.6 16v Torque a benzina, caratterizzato da una potenza di 76 kW (103 CV) e da una coppia di 14,7 kgm (144 Nm), e il motore elettrico a corrente alternata, con una potenza massima di 30 kW (15 kW quella continuativa) e una coppia massima di 13,02 kgm (130 Nm).
Al termine del convegno milanese, si è giunti alla conclusione che, se entro il 2020 si vendesse un'auto elettrica ogni 5 auto nuove, il nostro Paese si ritroverebbe con il 10% delle vetture circolanti ad emissioni zero risparmiando 5 miliardi di litri di benzina. E se queste elettriche venissero alimentate da fonti rinnovabili e non da centrali tradizionali le nostre emissioni di gas serra verrebbero abbattute dell1,1 %.
Oltre a questi dati, il convegno ha illustrato altri progetti in atto, come l'E-moving, che prevede l'installazione di 270 colonnine di ricarica. Queste assisteranno le auto elettriche circolanti, che al momento sono le Peugeot iOn, le Smart e le Renault Kangoo Ze e Fluence.
 
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Flotta elettrica per la Polizia di Berlino

La Polizia di Berlino ha acquistato tre Toyota Prius Plug-in che si aggiungono alla flotta di nove veicoli a basse emissioni già in uso.


Flotta elettrica per la P »


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In Germania il buon esempio arriva dall'alto, come d'altronde dovrebbe sempre essere. La Polizia di Berlino, infatti, ha messo in atto il programma "Initiative 120", volto a portare sotto la soglia dei 120 g/km le emissioni di CO2 prodotte dalla propria flotta di veicoli. Ecco perché, come primo passo, sono stati acquistati 11 veicoli a basse emissioni. Gli ultimi tre esemplari acquisiti dalla Polizia berlinese sono le Toyota Prius ibride plug-in. Queste hanno affiancato le già operative Opel Ampera EV extended range, Renault Fluence ZE e Kangoo Van ZE, Mitsubishi i-MiEV. Ma la flotta "low emission" dei Polizei tedeschi prevede ulteriori acquisti nel prossimo futuro.
Le tre Toyota Prius Plug-in sono dotate di tecnologia PHEV ed equipaggiate con pack di batterie agli ioni di litio che permettono un'autonomia a emissioni zero pari a 23 chilometri. Con una potenza massima di 100 kW, la Prius Plug-in può viaggiare a 180 km/h di velocità massima e accelerare da 0 a 100 km/h in 10,2 secondi. I consumi si attestano sui 2,2 litri per 100 km.
 
[h=1]Elettrica a fuoco in Cina[/h]Pubblicato alle 15:08 in:
Un taxi a motore elettrico viene investito da una GT sportiva che viaggia velocissima. Tre persone muoiono e l’elettrica prende fuoco. Ce n’è stato a sufficienza per scatenare una discussione circa la sicurezza delle auto a “Emissioni zero” e in particolare delle batterie agli ioni di litio.

Galleria fotografica





DUBBI ELETTRICI - Chissà quante auto prendono fuoco ogni giorno nel mondo, soprattutto in caso di incidente grave. Eppure non è che le cronache di tutti i Paese riportino questi fatti. È però bastato che un taxi cinese a trazione elettrica avesse questa sorte (foto sopra), che l’episodio fosse immediatamente diffuso in tutto il mondo come un gran campanello d’allarme circa la sicurezza e l’affidabilità dei veicoli elettrici. Difficile dire quanto ciò rientri nella diffidenza naturale suscitata dalle novità o quanto invece sia frutto di un’azione di “pressione” voluta da parte da chi è contrario all'elettrico.

La Byd E6 non viene importata: l'autonomia dichiarata dal produttore è di 300 km con una carica.

INCIDENTE CON BOLIDE
- Fatto sta che nei giorni scorsi in Cina, nella località di Shenzen, un taxi a motore elettrico, della cinse Byd, è stato investito violentemente da una potente Nissan GT-R che viaggiava a velocità molto sostenuta (si dice 180 km/h). Nel terribile urto tre persone hanno perso la vita e, appunto, la Byd adibita a taxi ha preso fuoco. Veloce come le fiamme che si sono sprigionate dal sistema motore-batterie, è nato un dibattito/polemica circa l’affidabilità delle vetture elettriche.



SICUREZZA BATTERIE
- In particolare a essere messa in discussione è la sicurezza delle pile agli ioni di litio, impiegate sulla Byd dell’incidente. C’è chi sostiene che esse sono pericolose perché soggette a esplosione in caso di temperature elevatissime, ed è per questa ragione che sui veicoli il pacco delle batterie viene protetto in maniera massiccia. La casa produttrice Byd ha affermato che il veicolo ha superato tutti i più severi test di verifica e controllo, e che in un impatto violento come quello di cui è stato protagonista il taxi, qualsiasi tipo di vettura avrebbe preso fuoco.
 
In Usa tempo fa erano tutti sulle spine per la Chevrolet Volt, dopo che un esemplare prese fuoco dopo 3 settimane da un incidente.
 
Ma se è per quello anche il vecchio Grand Cherokee (parlo fino a circa 5 anni addietro) è a rischio incendio documentato per la posizione del serbatoio (ed in passato parecchi pick-up USA); in Europa essendo molto prevalentemente diesel, la situazione è molto meno sentita.
 
Mah in italia siamo un po troppo romantici , penso che le auto elettriche attecchiranno prima all'estero dove fanno un uso dell'auto più " freddo "
qui da noi amiamo ancora troppo il rombo ,( ci girano le scatole perfino se ci propongono un 3 cilindri )ad es il cambio automatico ( in francia e all'estero in generale quanto o più che manuali ) qui da noi sta piacendo si ; ma troppi ancora amano smanettare......

Straquoto... Poi le forme...informe .....che hanno non rende l'approccio piu facile ... :ka: